Come ormai sapete, noi siamo innamorati dell’Iran, accogliente e immenso paese che presenta realtà geografiche diversissime: da cime imponenti che superano i cinquemila alle umide isole del Golfo Persico, da aridissimi deserti a zone lussureggianti attraversate da torrenti impetuosi, da millenari siti archeologici alle sperimentali architetture urbane, ecc. ecc.
Ma Yazd, l’antichissima Yazd, città di oltre tremila anni, posta nell’esatto centro dell’Iran, Patrimonio Unesco dal 2017 per i suoi muri in adobe* e le sue torri del vento*, ci ha letteralmente stregato.
Tutto il centro storico è da visitare, tra i suoi vicoli curvilinei interrotti da sorprendenti sottopassaggi, con le moschee, le vie del bazaar con i laboratori di artigianato, le dimore storiche sormontate da terrazze sui tetti.
La magia più forte, letteralmente irresistibile, proviene dalla Yazd notturna, le cui luci, da quelle tenui del tramonto a quelle che illuminano la notte, trasformano i colori, senza alcun bisogno di filtri né per la macchina fotografica, né per la nostra mente.
Magiche le luci del tramonto e anche quelle che rischiarano un poco il buio più profondo. Le luci che illuminano gentilmente le botteghe, quelle che escono dai panifici aperti fino a tardi.
Le luci che avvolgono discrete gli avventori dei caffè sulle terrazze, che lasciano evidenziare quelle più intense che illuminano moschee e minareti.
Per chi volesse approfondire
*Adobe è una parola antichissima, che risale probabilmente alla civiltà egizia e indica un materiale da costruzione particolare, molto economico. I mattoni in adobe nascono da argilla, sabbia e paglia seccata al sole, impastate con l’acqua. L’adobe ha un’importante caratteristica termica: mantiene il calore durante l’inverno e lo rilascia in estate, con una temperatura piacevole e costante in tutte le stagioni. La pioggia può scioglierlo e per questo è tipico dei climi aridi e, in ogni caso, necessita di una continua manutenzione. La bellezza dell’adobe è data dalla sua consistenza porosa e dal suo colore, che muta in diversi toni caldi a seconda delle ore della giornata. Era costruita in adobe Çatalhöyük, in Anatolia, la più antica città a oggi conosciuta. Questo materiale da costruzione era molto diffuso anche in tutto il Mediterraneo: in Sardegna è chiamato ladiri.
*Le Torri del Vento (windcatcher in inglese, badghir in farsi) sono una soluzione architettonica naturale per permettere la refrigerazione degli ambienti interni. Funzionano portando all’esterno l’aria calda durante il giorno, e immettendo aria fresca durante la notte. Il flusso d’aria avviene a causa della differenza di pressione tra la zona della torre dove soffia il vento e la zona sottovento. In assenza di vento, il flusso è determinato dall’aria calda che si trova a ridosso della parete sud della torre e che, scaldata dal sole, tende a salire. L’uso di cisterne d’acqua sotterranee contribuisce a umidificare e raffreddare ulteriormente l’aria.
Nel blog altri articoli sull’Iran: si parla della città di Tehran, dei suoi caffè, di una moderna opera architettonica della capitale, dei virtuosi del parkour.
Qui invece una riflessione sulla situazione politica attuale.