C’è tanta cultura, tanto sogno, tanta immaginazione e coraggio in questo ponte innovativo il cui nome significa Natura e che collega due polmoni verdi (Abo-Atash e Taleghani Park), saltando con i suoi 270 metri un’arteria di grande comunicazione immancabilmente super trafficata.
Opera della giovane architetta Leila Araghian, quando ancora era 25enne, il progetto concepisce il ponte come luogo della vita e della socialità, oltre che naturalmente dell’unione e del confronto.
Non volevo fosse solo un ponte di passaggio tra un parco e l’altro. Volevo che fosse un luogo dove la gente potesse sostare e riflettere.
Gli abitanti di Tehran lo vivono con entusiasmo grazie ai bar e ai ristoranti che trovano spazio nei tre piani di cui si compone, ma anche per merito della vista sulla metropoli e sui monti circostanti, delle comode panchine, opere di artisti, tutte diverse l’una dall’altra, e delle confortevoli pavimentazioni in legno. Oltre a numerosi gruppi di giovani amici, si vedono intere famiglie, con nonni e bambini, stendere una coperta per terra e fare un pic-nic (ordinatissimo, come abbiamo osservato ovunque), di giorno ma anche fino a tarda ora.
Il dato più sorprendente, e che deve farci riflettere sulla complessa e contradditoria società iraniana, è la fiducia che è stata data a una professionista così giovane e per giunta donna. Leila Araghian vive in Canada, ma la possiamo senz’altro considerare rappresentante emblematica di quell’universo femminile che abbiamo riconosciuto anche nei nostri incontri come la parte più avanzata e consapevole del processo di modernizzazione. Il fatto che viva e lavori all’estero è il frutto delle sanzioni all’Iran: nonostante forse vincitrice di diversi premi, per anni non ha potuto partecipare a concorsi internazionali perche architetta iraniana.
Il Tabiat Bridge si può raggiungere in taxi, naturalmente, oppure con il metro scendendo alla fermata Shahid Haqqani, per poi fare una breve passeggiata nel parco.
Come potete osservare anche da queste foto, il ponte dà il suo meglio nelle ore notturne, le più apprezzate anche dagli abitanti della capitale. E dalle turiste italiane 😉 La popolazione di Tehran è infatti molto legata a questo luogo e lo mostra con fierezza ai visitatori.